Da uno studio commissionato da Fairmont Hotels and Resorts, è nata una splendida serie di illustrazioni grafiche in merito all’evoluzione degli abiti da sposa e del loro stile, negli ultimi 110 anni, dagli inizi del 1900 fino ai tempi attuali di questi 2010.

Oltre ad avere un forte impatto visivo (in cui si contemplano immediatamente i cambiamenti stilistici di ogni decennio), l’infografica permette anche di avere uno scorcio sui mutevoli climi politici e culturali del mondo.

Allo stesso modo, le illustrazioni propongoni un’attenta analisi storica e stilistica del motivo per cui particolari silhouette, accessori, acconciature, make up etc. erano più polari in un determinato decennio piuttosto che in un altro.

Nel 1900, ad esempio, le spose sfoggiavano corsetti a forma di S, per evidenziare e mettere in mostra il punto vita, oltre alla presenza di maniche a sbuffo lunghe fino agli avambracci.

Nel 1910, il vestito stile impero diventa un must, accompagnato da trame e dettagli in pizzo dall’allure complicata, impiegati anche per caratterizzare, con romanticismo floreale, il velo da sposa.

Con il 1920, e l’inizio degli Anni ruggenti, il vestito da sposa predilige una figura più morbida, con dolci frange oscillanti, scolli a V e l’orlo appositamente accorciato per lanciarsi in danze sfrenate.

Il 1930 è il decennio della Depressione e, a causa delle ristrettezze economiche, gli abiti da sposa sono vestiti già indossati; qualora si avesse optato per una nuova creazione, si era soliti scegliere motivi, trame e fantasie che potessero essere facilmente tinti più volte, proprio per poter portare ancora quel capo.

La Seconda Guerra Mondiale segna un decennio, dal 1940, molto penoso: in termini di abiti da sposa, ogni donna aveva un numero limitato di buoni per acquistare un vestito, il quale, non a caso, rifletteva proprio le pesanti restrizioni economiche del tempo: la gonna è un più corta (per poter andare in bicicletta) ed è coordinata a giacche dall’abbottonatura alta per tenere più caldo; non manca il corsetto per ottenere un’invidiabile figura a clessidra.

Nel 1950 arriva il New Look di Christian Dior, con vestiti da ballerina (dalle gonne ampie ad altezza caviglia o polpacci), abbinati ad un alto collo abbottonato, grazie al ruolo di Elizabeth Taylor nel film “Il padre della sposa”.

Nel 1960 torna la vita alta stile impero, la scollatura più modesta ed il velo più corto in lunghezza: è il decennio dello sbarco sulla Luna, per cui, nel corso degli anni, oltre ai motivi e ricami floreali, ecco prendere piede i primi dettagli ed abbellimenti metallici.

Il decennio del 1970 continua una serie di trasformazioni che già si erano viste nella decade precedente, fino ad approdare ad uno stile sempre più bohemien, come solo il mood hippie potrebbe essere.

Se il 1970 è stato etereo e diafano, il decennio dal 1980 in avanti propone creazioni nuziali molto strutturate e principesche, vere e proprie “cattedrali” di tessuto, non solo bianco, ma anche crema, beige, champagne, avorio e così via, senza dimenticare le maniche extralarge.

Un troppo stilistico, che, nel 1990, ha completamente invertito la rotta, optando per abiti da sposa minimalisti ed essenziali, evitanti accuratamente pizzi o ricami troppo pretenziosi; le scollature sono ancora alte, ma squadrate, con l’aggiunta di spalline più o meno strette.

Nel 2000, con il nuovo millennio, i vestiti da sposa prediligono l’opzione senza spalline ed i veli, spesso, vengono sostituiti da tiare, fiori, coroncine etc.

Dal 2010 in poi, infine, le curve del corpo femminile vengono piacevolmente sottolineate, con una forte preferenza per gli abiti a sirena, dove applicazioni, dettagli, rciami o trame sono sempre più lussuosamente in auge; anche il velo da sposa torna romanticamente ad avere la sua importanza maestosa….

Piaciuto questo veloce excursus tra i decenni fino ai giorni nostri, per ammirare come la moda bridal sia cambiata oppure sia ritornata?