Keren Craig e Georgina Chapman, i co-fondatori del brand Marchesa, si sono ispirati ad uno stile esclusivo e raffinato per gli abiti da sposa 2016.
In ogni tratto, lavorazione, silhouette etc., la maison ricerca una femminilità elgante, quasi elusiva, che si diletta con un romanticismo raffinato e dettagli, talvolta, giustamente ammiccanti.
Si susseguono con ordine mermaid dresses, tagli a colonna, morbidezze che richiamano la leggiadra compostezza della Grecia Ellenica, fino a completarsi in modelli ampi di rouches e balze oppure in un giocoso mini dress.
Comunque sia, il risultato si ammanta di un’eburnea allure diafana e luminosa (con qualche docuta traccia di avorio…), in cui si ammirano applicazioni scintillanti, che, sebbene ton sur to, catturano lo sguardo in un’attrazione contemplativa.
La delicata lavorazione sartoriale si rivela in intriganti intrecci e trame floreali dal gusto sofisticato e poetico, perfetti per abbinarsi ad una collezione che, per corrispondere ai desideri delle future spose, non si esime dal presentare una gamma eterogenea di figure e modelli.
Il pizzo francese sottolinea la sua preziosa natura ed il suo raffinato lirismo, un connubio glamour che si conferma nell’impiego di tessuti leggiadri come lo chiffon, la seta od il tulle, anche se non manca lo sviluppo di curiose idee in mikado di seta.
I dettagli sono curati con perizia, immettendo soluzioni ed alternative che, all’usuale mood moderno, aggiungono quell’accattivante pizzico di retrò: ecco, allora, la presenza maniche ad altezza off shoulder, mezze maniche oppure immancabili scollature senza spalline e così via.
In merito agli scolli, Marchesa 2016 si esprime con una sensualità latente e misteriosa, in cui vertiginose aperture si avvincendano con grazia al fascino di trasparenze ricercate: una sorta di sottile seduzione senza tempo….
La collezione 2016 di Marchesa è delineata da un design romantico e femminile (senza ombra di dubbio…), ma il cui sapore classico è stemperato da un’interpretazione stilistica molto attuale, in cui si nota una fluidità di fondo lontana da sagome o geometrie fin troppo definite: l’effetto finale, infatti, è leggero, per nulla costrittivo, una caratteristica, che, dopotutto, ha contraddistinto le sfilate della New York Bridal Week 2015 di questo aprile….
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