Per festeggiare i vent’anni di onorata attività, Celestina Agostino presenta una collezione 2014 di abiti da sposa molto espressiva ed elegante, in cui il fascino estemporaneo si mescola con una connotazione molto parigina.
La nuova linea si annuncia composta di una trentina di modelli, i quali, alla prima occhiata, suscitano un impatto fortemente raffinato, che si combina alla perfezione con una manifestazione moderna del vintage.
Tagli diritti o creazioni a trapezio si immedesimano in una realizzazione estremamente fluida delle linee: in questo modo si ottiene un effetto di leggiadria come pochi se ne possono riconoscere.
La futura sposa si circonda, così, di un’allure eterea, fresca ed anticonformista, mentre i particolari, dettagliamente accurati, regalano un aspetto semplicemente regale all’insieme, senza ottenebrarne il risultato con fronzoli eccessivi.
Questo gioco di leggerenza si concretizza nell’utilizzo suadente di tessuti impalpabili, i quali si prestano benissimo per maliziose trasparenze “vedo e non vedo”, soprattutto in concomitanza con la languida sensualità del pizzo.
Materiali preziosi (come tulle, organza ed, appunto, pizzo) seguono e delineano le curve di un corpo femminile senza stringere, ma solo levigando la pelle come una marmorea scultura.
I modelli per il prossimo anno sembrano defluire verso uno stile minimal, ma l’apparenza inganna, poiché ci si trova al cospetto di una collezione che riesce a ridimensionare l’intricata realizzazione che vi sta sotto, ma non l’effetto finale così glam e senza tempo.
I volumi si rivelano delicati, mai esagerati, e danno la precedenza a queste esili ed accattivanti forme lineari: giochi di sovrapposizione di tessuti, oppure la stuzzicante decisione di intrecciare altezze diverse, non fanno altro che impreziosirne il gusto distinto.
La collezione 2014 firmata Celestina Agostino si rivela ideale per una sposa cool amante del contemporaneo, dell’essenziale, ma che non disdice una punta retrò, che, in taluni casi, sfocia in indomite interperanze shabby chic: ma in tutto questo, non dimentica la sua spontanea parte romantica e, paritariamente, libera.
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